Primavera a New York - Maggio 2017

10.07.2017 13:54

E dopo la Pasqua e Capodanno quest’anno siamo tornati a New York per la terza volta in tre anni, perché “New York is always a good idea!”

In effetti abbiamo approfittato di un’interssantissima idea di Icelandair: lo stop-over. Ma cos’è lo stop-over? È la possibilità di fermarsi senza supplementi alcuni giorni nel posto dove si fa scalo prima della destinazione finale. Quindi noi abbiamo pagato 942,68€ (bagagli in stiva inclusi) per fare Parigi-Reykjavik, fermarci 3 notti in Islanda e poi finire le nostre vacanze con 6 notti nelle Grande Mela.

L’andata era il 19 maggio da Parigi (dove abitiamo, ma dall’Italia Icelandair vola da Milano) per Reykiavik, 3 notti in Islanda, ripartenza il 22 maggio per New York dove abbiamo passato 6 notti e ritorno il 28 maggio con scalo tecnico a Reykjavik e arrivo a Parigi il 29 mattina.

Dopo il volo abbiamo prenotato gli hotel, tutti via Expedia: sia quello dell’Islanda, sia quello di New York e anche quello vicino all’aeroporto di Parigi, visto che il volo era la mattina presto (l’Ibis Budget CDG Paris Nord 2, a 62,04€ con wi-fi e navetta gratuita da e per l’aeroporto e colazione a 6.50€ a persona già all’alba).

Come sempre per New York la scelta non è facile, sapendo in più che maggio è alta stagione: se volete un albergo buono e centrale dovrete pagare abbastanza. L’alternativa è allontanarsi da Manhattan: si pagherà meno ma bisogna considerare il tempo che si perde sui mezzi pubblici per raggiungere il cuore pulsante di Manhattan, la zona tra Broadway e l’Empire State Building. Bisogna fare attenzione perché alcune volte si trovano offerte interessanti per alberghi anche a 2-3 stelle in quella zona, salvo poi accorgersi che il bagno non è privato ma in comune con le altre camere. Alla fine abbiamo deciso di prenotare il Fairfield Inn & Suites New York Midtown Manhattan/Penn Station: 1.468,67€ per le 6 notti con colazione e wi-fi inclusi. Molto, ma con ottime prestazioni (e meno rispetto a tanti altri).

Icelandair pur essendo una compagnia tradizionale non include nel prezzo di base i pasti a bordo (ma le bibite analcoliche calde o fredde sono incluse). Si ha però la possibilità di comprarli in pre-vendita sul loro sito prima della partenza a un prezzo più interessante di quello proposto a bordo. Abbiamo deciso di acquistare in anticipo la cena del volo Reykjavik – New York e quella del volo di ritorno per l’Islanda e poi uno yogurt tipico islandese (lo Skyr) per il volo Reykjavik – Parigi, il tutto per 53€.

Come sempre prima di partire per gli Stati Uniti vi raccomandiamo di controllare che il vostro passaporto non sia scaduto (e che non scada entro 6 mesi dalla partenza del viaggio), che sia biometrico e soprattutto di fare l’ESTA: una sorta di visto elettronico a pagamento (14$), valido 2 anni, almeno 72 ore prima del decollo (o di aggiornarlo se lo avete già fatto e siete nei due anni di validità).

Ricordatevi che al momento del check-in e dell’imbarco vi chiederanno il passaporto e quando arriverete a destinazione attraversare la frontiera richiederà un po’ di pazienza (come ovunque negli Stati Uniti): infatti vi dovrete mettere in fila con tutti gli altri passeggeri nella parte riservata ai cittadini non statunitensi. Quando sarà il vostro momento vi prenderanno le impronte digitali delle 10 dita delle mani con uno scanner e la vostra fotografia. Controlleranno i documenti, vi chiederanno dove alloggiate e possono chiedervi l’ESTA e di mostrare il biglietto di ritorno. Una volta fatto tutto ciò vi metteranno un timbro sul passaporto. E non è finita perché una volta recuperati i bagagli dovrete mettervi in fila per mostrare un formulario che avrete riempito in precedenza sull’aereo in cui assicurate che non portate cibi freschi, semi, droga e così via. Sappiate che se vogliono potranno chiedervi di aprire le vostre valigie per un’ispezione!

Per quanto riguarda le guide, su New York ne abbiamo veramente molte. Per questo soggiorno abbiamo deciso di portare con noi la Guida Verde Michelin (ottima per i percorsi in città e la spiegazione dei luoghi e dei monumenti), la Routard di New York (eccellente per le curiosità e i ristoranti a prezzi interessanti), la Smart Map New York della Michelin (comoda per spostarsi nei vari quartieri) e una guida francese con molte astuzie, la BPVNY.

Prima di partire abbiamo anche cambiato i soldi, infatti ritirare i soldi sul posto è decisamente più caro che non andare a cambiarli in un’agenzia specializzata: cercando troverete sicuramente un’agenzia che fa cambi interessanti prendendo commissioni minime. Noi abbiamo comprato 1000$ per circa 930€.

Questa volta, a differenza dei due viaggi precedenti, abbiamo deciso di non fare un piano dettagliato giorno per giorno in quanto era la terza volta che tornavamo e volevamo goderci un po’ più la città senza troppi affanni (e in più conoscendola già abbastanza era più facile per noi organizzarci giorno per giorno sul posto). L’unica cosa che abbiamo fatto prima di partire è stata quella di stilare una lista delle cose che avremmo voluto vedere, fare o mangiare e poi sul posto tentare di fare il più possibile!

È poi giunto il giorno della partenza. La sera abbiamo raggiunto l’hotel vicino l’aeroporto evitando per un soffio il diluvio. Dopo una notte calma (anche se il letto era un po’ duro) e aver fatto colazione prendiamo la navetta per l’aeroporto. Il volo (circa 3 ore e un quarto) si svolge tranquillamente e in orario. Arrivando ammiriamo l’Islanda dall’alto: un’emozione grandissima! In più la giornata è straordinariamente bella: cielo blu intenso e sole bellissimo.

Dopo tre splendidi giorni in Islanda la mattina del 22 ripartiamo sotto una pioggia battente per New York. Poco più di 5 ore e atterriamo all’aeroporto JFK. Fortunatamente alla frontiera non c’è molta fila e riusciamo a passare abbastanza velocemente. Dopo aver recuperato i bagagli siamo andati a prendere l’Air Train  e poi la metro a Jamaica per Manhattan (per quanto ci riguarda la soluzione migliore: relativamente veloce per soli 5$ + 2.75$ a testa).

E l’hotel era veramente ben piazzato: proprio a due passi da Penn Station dove arriva la linea della metropolitana E direttamente dall’aeroporto JFK e da dove partono i treni per l’altro aeroporto internazionale, Newark, da dove saremmo ripartiti!

Arriviamo in hotel verso le 15 e purtoppo piove anche qui. Per fortuna la stanza è pronta: una bella camera con vista sulla città (e con il bel tempo scopriremo su One World!), grande e pulita. Tutto il personale che incontreremo durante il nostro soggiorno sarà molto gentile e disponibile. Ci riposiamo un po’, sistemiamo le nostre cose e alla fine decidiamo di uscire anche se piove. Anzi, visto che piove la nostra meta è vicino all’albergo: Macy’s (151 W 34th St). Per prima cosa cerchiamo l’ufficio informazioni, dove dopo aver mostrato il passaporto ci danno un coupon che darebbe diritto a sconti. Il condizionale è d’obbligo perché alla fine abbiamo comprato solo un paio di jeans Levi’s dove non era valido (comunque a 55$, circa 50€).

La sera mangiamo un’ottima insalata da Chop’t (350 Fifth Ave) e poi torniamo in albergo: la giornata è stata lunga e siamo stanchi! Ma prima di rtientrare a Penn Station compriamo due ottimi dolcetti da Magnolia Bakery.

Dopo una bella dormita in un comodo letto scendiamo a fare colazione. Come detto l’albergo è bellissimo (soprattutto la hall è molto bella), ma ci sono due piccoli punti negativi: solo tre ascensori per 20 piani sono pochi e qualche volta dobbiamo aspettare veramente molto prima di averne uno su cui riuscire a salire. E poi la sala delle colazioni: relativamente piccola rispetto al numero di camere dell’hotel (in più la colazione è offerta a tutti) e alcune volte abiamo dovuto risalire in camera e scendere in seguito per trovare posto. Comunque la varietà di prodotti offerti è ampia: dolce e salato, caldo e freddo.

Il secondo giorno il cielo è grigio, ma almeno non piove. Decidiamo quindi di fare un giro “classico” per riscoprire varie zone della città che amiamo: Battery Park con la Statua della Libertà in lontananza, il World Trade Center con la nuova fiammante stazione di Calatrava, Grand Central Station e il suo magnifico mercato, Bryant Park, Times Square e poi Central Park (dove troviamo finalmente “Imagine”, il memoriale di John Lennon). E tutti i parchi è come se li vedessimo per la prima volta: gli alberi sono rigogliosi e pieni di foglie!

Mangiamo dei favolosi cookies da Levain Bakery (167 W 74th St): sono così “potenti” che saranno il nostro pranzo! Dopodiché ci fermiamo al Lincoln Center dove ha aperto un nuovo sportello di TKTS (in più di quelli a Times Square, South Seaport e Brooklyn): vi ricordiamo che qui trovate biglietti per spettacoli di Broadway scontati fino al 50/60%. I biglietti sono validi per il giorno stesso e se non avete in mente uno spettacolo in particolare ma vi “accontentate” della scelta proposta (molto ampia, ma non tutti) è veramente interssante. Noi decidiamo per un gran  classico: The phantom of the opera.

Prima di andare a teatro ceniamo rapidamente da Junior’s (1515 Broadway): due ottimi panini, anche se per noi Junior’s vuol dire soprattutto cheesecake! Sono insuperabili! Lo spettacolo è all’altezza e ci piace molto. Dopo torniamo tranquillamente in albergo.

La mattina del terzo giorno la dedichiamo completamente al quartiere di Brooklyn, soprattutto a quelle parti che conoscevamo meno: Bushwick, Williamsbourg e Prospect Park. Bushwick è un quartiere che sta rinascendo: bei graffiti ma ancora in divenire. Williamsbourg è già rinata: bei graffiti e belle case. E Prospect Park è il bel polmone verde del quartiere.

Pranziamo da S'Mac Murray Hill (157 E 33rd St): un’ampia scelta di mac & cheese gratinati che sono la fine del mondo. Una bella sorpresa è un posto che vi consigliamo fortemente!

Il pomeriggio lo dedichiamo alla scoperta di Governors Island. In effetti questa piccola isola si trova tra Manhattan e Brooklyn e si può visitare solo tra maggio e ottobre, quindi non ne avevamo mai avuto l’occasione. Il traghetto (che impiega 5 minuti per raggiungerla) si prende a Battery Park, più precisamente al Battery Maritime Building (10 South St) e costa 2$ per l’andata e ritorno (la si può raggiungere anche da Brooklyn). L’isola è piccolina e si può visitare tranquillamente a piedi oppure affittando delle biciclette. Ci sono begli edifici storici e una bella vista su Manhattan, Brooklyn e la Statua della Libertà.

A fine pomeriggio saliamo sul bellissimo roof-top del nostro albergo da dove la vista su low Manhattan è eccezionale e ci godiamo il tramonto bevendo qualcosa. Ceniamo da Panera Bread (330 7th Ave) con un’ottima insalata. Dopo una bella passeggiata a Times Square, con degli eccellenti cinnamon rolls comprati da Auntie Anne's & Cinnabon & Carvel (664 8th Ave) risaliamo sul roof-top per goderci la vista notturna della città.

Il mattino seguente diluvia di nuovo, quindi decidiamo di dedicarlo allo shopping,  più esattamente a Century 21 Department Store (21 Dey St): un enorme outlet. Per fortuna non c’è tanta gente, quindi si riesce a cercare le cose tranquillamente. Usciamo soddisfatti (il nostro portafogli un po’ meno...).

Risaliamo fino ad Harlem e andiamo a pranzare dal celeberrimo Amy Ruth's (113 W 116th St), che propone cucina americana autentica. Questa volta decidiamo di prendere il loro piatto forte: il pollo fritto adagiato su un waffle. Buono. E poi lo strepitoso banana pudding: stratosferico! Una porzione è sufficiente per 2 persone...

Ci fermiamo di nuovo da TKTS al Lincoln Center e questa volta optiamo per un musical più frivolo e moderno: Kinky boots, scritto da Cindy Lauper. Il pomeriggio continua a piovere, attraversiamo il Rockfeller Center e sulla 5th avenue entriamo dal mitico Tiffany & Co. (727 5th Ave)! Se andate al 3° piano c’è l’esposizione dei gioielli in argento: qui riuscite a trovare qualcosa senza spendere una follia. E così è stato...

La sera saltiamo la cena perché il pranzo è stato copioso e ci dirigiamo a teatro per il musical. Cosa dire? Forse uno dei più belli a cui abbiamo mai assisitito! Coinvolgente, colorato e divertente! Usciti ci fermiamo de Junior’s per una fetta di cheesecake e rientriamo a piedi in albergo.

Il giorno seguente decidiamo di andare a prendere una funivia! In effetti la Roosevelt Island è collegata a Manhattan unicamente da questo mezzo: la Roosevelt Island Tramway (E 59th St & 2nd Avenue). La funivia è inclusa nell’abbonamento settimanale, altrimenti costerebbe 2.50$. Il panorama sullo lo skyline e il ponte accanto è bello. E dall’isola si gode una bella vista su Manhattan.

Il pranzo di oggi sarà un classico: hamburger da Shake Shak (600 3rd Ave)! Come sempre gli hamburger sono ottimi, ma le loro patatine con salsa al formaggio sono insuperabili!

Dopo una breve sosta ad ammirare il Flatiron Building decidiamo di andare alla scoperta di un altro quartiere: Staten Island. Le altre volte ci eravamo limitati a prendere i famosi traghetti arancioni gratuiti al Whitehall Terminal (4 Whitehall St) che passano sotto la Statua della Libertà e tornare indietro. Questa volta facciamo una passeggiata nel quartiere: belle case in legno che ricordano un po’ il New England e il bel memoriale dedicato all’11 settembre, il The Staten Island September 11th Memorial (Bank Street) con bella vista su Manhattan.

La sera ceniamo con un’ottima pizza da Giuseppe’s Pizza (341 Lexington Ave). Ci godiamo l’atmosfera di Times Square di sera. Prendiamo ancora degli ottimi dolcetti alla cannella da Auntie Anne's & Cinnabon & Carvel (664 8th Ave) che ci gustiamo tranquillamente seduti a Bryant Park.

Il sabato ci svegliamo con un bel sole. Per fortuna, perché avevamo deciso di andare al mare! Direzione Coney Island a Brooklyn, la spiaggia dei Newyorkesi. Dopo quasi un’ora di tragitto in metro arriviamo verso le 10. La passeggiata lungo il mare è bellissima, così come il molo pieno di pescatori. Il famoso luna park apre la stagione questo week-end e alle 11 il parco si anima di famiglie che vogliono divertirsi. Si respira proprio una bella atmosfera. Molto bello anche il Coney Island Art Walls con tanti graffiti.

E qui per pranzo non potevamo non mangiare i famosissimi hot dog di Nathan's Famous (1310 Surf Ave): anzi si dice che li abbiano inventati loro... E dobbiamo ammettere che sono veramente buoni!

Il pomeriggio facciamo un bel giro per Chinatown e Little Italy, facendo una gustosissima sosta da Eileen's Special Cheesecake (17 Cleveland Pl) mangiando 3 dei suoi famosissimi e ottimi mini cheesecake. Finiamo il pomeriggio in un’animatissima Washington Square dove un curioso scoiattolo viene quasi sulle nostre ginocchia! Subito prima di cena approfittiamo dell’ingresso gratuito alla Morgan Library (225 Madison Ave) per poterla ammirare di nuovo: strepitosa!

La sera ceniamo da Essen Slow Fast Food (519 8th Ave): interssante specie di tavola calda con ampia scelta di cucine internazionali. Ci si serve da soli e poi si paga in cassa in base a cosa e quanto preso. Buono ed economico.

E alla fine è arrivato l’ultimo giorno... Lasciamo la nostra bella camera e i bagagli al deposito. Decidiamo quindi di fare per intero la High Line: le altre volte ne avevamo fatto sempre dei piccoli tratti. In più c’è un bel sole. Molto bella. Finiamo la giornata passeggiando per il Greenwich Village, Chelsea, Washington Square e Union Square. Prendiamo del sushi e dei sandwich da Grab&Go (388 6th Ave) che poi mangiamo su una panchina a Washington Square con un’orchestrina di ragazzi che suona dell’ottimo jazz, veramente piacevole per finire la nostra vacanza.

Una volta recuperati i bagagli prendiamo il treno della NJ TRANSIT da Penn Station e in circa 30 minuti arriviamo alla fermata dell’Air Train che in 5 minuti ci porta a Newark, il tutto per 13$ a persona. Ripartiamo con Icelandair  in serata e dopo uno scalo veloce la mattina seguente a Reykjavik arriviamo verso ora di pranzo a Parigi.

Cosa dire di questo soggiorno a New York? Che questa città ci affascina sempre e in tutte le sue differenti sfaccettature. È scintillante, affascinante, brillante e soprattutto meravigliosa! Siamo sicuri che presto ci torneremo. E dopo l’Islanda ci è sembrata anche economica...!!!!!

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