Alsazia - Giugno 2019

31.08.2019 17:12

Era un po’ di tempo che volevamo andare alla scoperta di una regione non troppo lontana ma neanche troppo vicina a casa nostra, l’Alsazia. Quindi bisognava avere a disposizione un week-end di almeno tre giorni, in quanto per esempio Colmar dista circa 450 kilometri da casa nostra (quindi quasi cinque ore di viaggio). E l’occasione si è presentata quest’anno a inizio giugno con il week-end di Pentecoste (il lunedì di Pentecoste è festivo qui in Francia): quindi dall’8 al 10 giugno (anche se alla fine siamo partiti il pomeriggio del venerdì 7 per avvicinarci di più alla meta finale).

Con noi è venuta anche una nostra collega e amica (la stessa che si era unita a noi nel nostro primo viaggio in Giappone lo scorso anno). A noi fa sempre piacere condividere le nostre esperienze di viaggio con altre persone con cui siamo in sintonia: rendono i viaggi ancor più speciali!

Chiaramente in questo caso non c’è stata nessuna prenotazione di volo o treno in quanto saremmo partiti con la nostra macchina personale (per la cronaca una Peugeot 2008).

Per le prenotazioni degli hotel invece siamo passati come sempre via Expedia, con cui troviamo un ottimo rapporto qualità/prezzo (e di fiducia) e per la prima notte direttamente attraverso il sito del B&B dove avremmo alloggiato.

Per quanto riguarda la guida, avevamo con noi la Routard sull’Alsazia (in francese), sempre buona per la scelta dei ristoranti, le curiosità e tutto sommato anche per le spiegazioni. Anche se questa volta ci ha deluso per la scelta di una località da visitare (ma non vi anticipiamo nulla...).

Come detto il nostro week-end alla fine è cominciato il venerdì 7 giugno al pomeriggio. Siamo infatti usciti prima da lavoro (verso le 16) e in macchina siamo partiti verso l’Alsazia, lasciando dietro di noi prima l’Ile de France e poi la Champagne. In effetti la prima notte la passeremo in Lorena, circa a metà strada verso l’Alsazia, così da permetterci di arrivare a Colmar l’indomani a metà mattinata e spezzare il lungo viaggio in due.

Quindi la prima tappa la facciamo a Revigny sur Ornain al B&B La Maison Forte: al costo di 85€ per la notte con colazione, parcheggio e wi-fi. Arriviamo verso le 18.30 e ci accoglie la proprietaria di questo splendido B&B: in effetti è un’antica dimora immersa in un bellissimo parco costituita da un corpo centrale dove vivono i proprietari e da due ali laterali dove sono installate le camere e la bella sala per le colazioni con una grande vetrata. E poi un giardino bellissimo aperto ai clienti (con bellissime rose, peonie e un bell’orto) e uno splendido faggio piangente. La signora è molto cordiale, ci spiega tutto e ci mettiamo d’accordo per la colazione dell’indomani mattina. E ci da anche dei consigli su dove andare a cena.

Una volta lasciati i pochi bagagli nelle stanze partiamo quindi alla ricerca di un ristorante dove cenare (anche perché spesso in questi paesini i ristoranti chiudono presto). Come potete immaginare non c’è una grande scelta, e il primo ristorante che ci ha consigliato la signora, Le carré gourmand (5 Rue Raymond Poincaré, 55800 Revigny-sur-Ornain) lo troviamo chiuso in quanto la proprietaria ha avuto un malore ed è stata ricoverata. Le auguriamo una pronta guarigione e andiamo al solo altro ristorante presente in questo paesino, L’abondance (6 Rue du Général de Gaulle, 55800 Revigny-sur-Ornain), connubio di pizza e cucina savoiarda. Prendiamo quindi tre ottimi gratin di pasta, due birre e una bibita pagando 49,90€.

Finita la cena facciamo un giretto in questo paesino per digerire un po’. Per fortuna le giornate sono lunghe e ci permettono di scoprire un paesino tutto sommato carino e tranquillo. Finita la passeggiata rientriamo nel nostro bel B&B per passare la notte.

La notte passa veloce nel silenzio e la tranquillità di questo bel posto. Una volta svegli la padrona di casa ci accoglie nella bella sala delle colazioni con una miriade di ottimi prodotti, tutti freschi e bio (e in alcuni casi prodotti da loro), che vanno dal pane alla brioche, dai formaggi alle marmellate, dai dolci agli yogurt e tanto altro.

Dopo questa ottima e abbondante colazione lasciamo un po’ a malincuore questo bellissimo B&B ripromettendoci di tornarci e passrci un bel week-end di riposo all’ombra del bellissimo faggio piangente!

Dopo poco più di due ore di macchina arriviamo finalmente alla nostra prima meta in Alsazia, la bella cittadina di Colmar. Lasciamo la macchina in un parcheggio del centro (rue Golbéry) pagando 2,30€ in anticipo che ci basteranno fino a inizio pomeriggio e poi cominciamo a scoprire questa bella città.

Perdetevi tra le vie del centro, non ne rimarrete affatto delusi: un susseguirsi di bellissime case colorate a graticcio con vasi e fiori ovunque. Malgrado ci sia tantisssima gente passeggiare far le strette vie del centro storico è un vero piacere per gli occhi. Non perdetevi, tra le altre cose, alcune belle chiese come quella dei Domenicani e la Cattedrale di S. Martino. E poi la bella casa Zum Kragen, l’Antica Dogana e il quartiere della Piccola Venezia (la Petite Venise).

Ci fermiamo a pranzare sulla terrazza del Jupiler Café (24 Place de la Cathédrale, 68000 Colmar) con la bella Cattedrale di fronte: prendiamo due quiches lorraines, una salsiccia in crosta di pane, una birra, due bottiglie d’acqua e tre caffé spendendo 45,20€. Il tutto buono e servito abbastanza rapidamente malgrado la tanta gente che affolla questo ristorante.

Finito il giro del centro torniamo alla macchina verso le 15 e arriviamo in pochi minuti in un paesino poco fuori Colmar: Kaysersberg. Lasciamo la macchina in un parcheggio gratuito. Un vero gioiellino. Anche in questo caso una serie di case a graticcio colorate che si susseguono le une alle altre. E in mezzo un piccolo fiume (La Weiss) dove si affacciano altre belle case. Non si smettrebbe mai di passeggiare in questo bel paesino!

E invece riprendiamo la macchina perché dobbiamo arrivare in hotel prima delle 18 altrimenti la reception chiude. L’albergo è in un altro paesino poco distante e molto conosciuto: Riquewihr. Arriviamo in tempo all’Hotel Le Riquewihr: 109,50€ con colazione, parcheggio e wi-fi (con Expedia). L’albergo seppur moderno è fatto in stile alsaziano e a cinque minuiti a piedi dal centro. La camera è spaziosa e classica.

Lasciati i bagagli in camera andiamo alla scoperta di quest’altro bel paesino, forse il più conosciuto dell’Alsazia (almeno qui in Francia). E ancora una volta non ci delude: una serie di bellissime case a graticcio colorate a perdita d’occhio. In più sullo sfondo ci sono i bei vigneti alsaziani. Sarà perché è fine pomeriggio e ci sono molti meno turisti e la maggiorparte dei negozi sono chiusi, ma è tutto così perfetto, curato e pulito che sembra quasi di esser capitati in una scenografia di un film e non in un paese vero! Abbiamo quasi l’impressione che ridipingano le case tutte le notti...

Per cena ci fermiamo al ristorante La Grenouille (7 Rue de la Couronne, 68340 Riquewihr). Prendiamo tutti e tre una delle specialità alsaziane, la tarte flambée (una specie di pizza molto sottile), due bicchieri di vino, una birra e un caffé spendendo 52,70€. Tutto eccellente e personale molto gentile e simpatico. Finiamo il giro del paesino mentre cala la notte e poi torniamo in hotel per passare la nostra prima notte in Alsazia.

Dopo esserci svegliati e aver fatto una buona colazione in hotel liberiamo la camera e lasciamo i bagagli in macchina per fare un ultimo e rapido giro nella bella Riquewihr.

Dopodiché ripartiamo alla volta del castello di Haut-Kœnigsbourg, arroccato in cima a una collina da dove domina tutta la vallata sottostante. Arrivati al castello facciamo il giro due volte con la macchina  prima di lasciarla in un parcheggio gratuito ai piedi dell’ultima salita: c’è tantissima gente. Il biglietto costa 9€ a persona e la visita è libera. Il castello è molto bello e il panorama è spettacolare: non fatevi intimorire dalle salite, ne vale veramente la pena. Purtoppo però la giornata è un po’ nuvolosa (rispetto a ieri dove avevamo avuto sole e cielo blu).

Dopo la visita ripartiamo verso sud per raggiungere in meno di mezz’ora un altro bel paesino, Eguisheim. Lasciamo la macchina in un parcheggio (2€). Ancora una volta tantissime belle case a graticcio colorate. Il paese si può visitare tranquillamente in quanto è in piano e c’è anche una stradina che gli corre tutto intorno, dove vedremo anche delle splendide cicogne (tipiche dell’Alsazia) che hanno fatto i loro nidi sui tetti delle case e della chiesa.

Ci fermiamo a pranzare all’Auberge des trois châteaux (26 Grand-Rue, 68420 Eguisheim): prendiamo due cosce di prosciutto (jambonneau), del pollo, tre bicchieri di vino, una bottiglia d’acqua, caffé e spendiamo 74,70€. Tutto eccellente e ben servito.

Riprendiamo quindi la macchina per andare ancora più a sud e raggiungere in circa mezz’ora il nostro albergo di stasera a Guebwiller, l’Hotel du Lac: 103,76€ con colazione, parcheggio e wi-fi (con Exepdia). L’albergo è molto carino proprio in riva a un laghetto. Le camere moderne e arredate con gusto. Il problema è che siamo venuti a Guebwiller perché la Routard gli dava tre stelle...e invece ne meritava mezza! Paese con solo un paio di chiese interessanti e centro grigio e senza anima! Dopo il viaggio ci siamo accorti che le nuove edizioni della guida gli danno solo una stella!

Per fortuna a poca distanza c’è una bella abbazia, quella di Murbach, che ci rincuora un po’. L’abbazia è strana in quanto arrivando sembra enorme, ma in effetti c’è solo la grande facciata con dietro una chiesa piccolina: nel corso dei secoli a più riprese è stata devastata e quindi non ne rimane che una parte. Molto bella e poco distante è la Cappella della Madonna di Loreto da dove si gode di una bella vista sull’abbazia.

Per cena andiamo al ristorante pizzeria di fronte all’albergo (in effetti l’albergo ha un ristorante, ma non avendo prenotato non c’è posto), La pizzeria du lac (244 Rue de la République, 68500 Guebwiller). Mangiamo una lasagna, una pizza, un vol au vent ai funghi, una bibita e due birre spendendo 51,20€, tutto buono e servito con allegria. Per fortuna piove quando siamo al ristorante, ma quando usciamo ha smesso (ma riprenderà e forte nella notte).

Passata la notte di pioggia ci svegliamo, facciamo colazione in albergo e poi ripartiamo verso Mulhouse, la seconda città più grande dell’Alsazia dopo Strasburgo, dove siamo stati qualche anno fa per un week-end durante i famosissimi mercatini di Natale. Quella volta alloggiammo all’Hotel ibis Strasbourg Centre Halles, abbastanza vicino alla stazione dei treni e all’ingresso del centro storico. Qui visitate la splendida Cattedrale di Notre-Dame, la Place Kléber, il bel quartiere della Petite France, la Grande-Île con la Diga di Vauban e arrivate fino alla zona più moderna del Parlamento Europeo.

Arriviamo a Mulhouse in circa un quarto d’ora e parcheggiamo in un grande parcheggio vicino la zona pedonale nei pressi della Porte Jeune. Ci avviamo a piedi verso la piazza centrale, la Place de la Réunion, dove sorgono le due attrazioni più belle di questa città: il Tempio di Santo Stefano (protestante) e il bel Municipio. Ricomincia piano piano a piovere e quindi torniamo alla macchina. Paghiamo 1€ il parcheggio e decidiamo di andare a visitare uno dei punti forti di questa città.

E quindi in circa dieci minuti arriviamo alla Cité du train (2 Rue Alfred de Glehn, 68200 Mulhouse): un bellissimo ed enorme museo dedicato alla storia dei treni e delle ferrovie. Paghiamo l’ingresso (13€ a persona) e ci immergiamo in questa macchina del tempo. Per fortuna la maggiorparte dell’esposizione è all’interno perché piove forte. E per fortuna lo spazio esterno riusciamo a visitarlo fra un acquazzone e l’altro!

Mangiamo alla tavola calda del museo, Le mistral: prendiamo dei piatti freddi e due bibite e in due spendiamo 29,80€. E prima di uscire prendiamo qualche souvenir al negozio del museo.

E poi via sotto la pioggia con l’autostrada fino a Parigi, dove prima lasciamo la nostra amica a casa sua e poi torniamo a casa nostra, contenti di aver scoperto questa magnifica regione francese con le sue belle case colorate, le sue cicogne, i suoi vigneti e la buona cucina!

 

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